Archivi del mese: luglio 2008

Tanto lo sanno tutti che quando fa caldo scrivo post inutili

Avevo pensato di pubblicare il fondamentale  contributo che ho appena dato al mondo dell’educazione con la mia tesina intitolata "Il contributo della scuola allla formazione del cittadino".
Sono sicura che chiunque l’avrebbe letta con estremo piacere e vivo interesse.
Ma poi ci ho ripensato.
L’ho spedita solo al professore e adesso sono preda dell’ansia perchè da ben dieci minuti non mi arriva l’avviso di recapito.
Io sono una che sa godersi la vita.
Per chiunque fosse interessato ad avere la suddetta in formato word può mandarmi il suo indirizzo e mail e io gliene farò avere una copia.
Sono così banali le solite letture estive!
 

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2 cose

Vorrei dire due cose:

1.
Questa mattina, svegliandomi più scazzata del solito (wow) col vicino che sta ascoltando Baglioni, ho cominciato a vagare senza meta nella rete. (Cheppalle adesso è partito con Umberto Tozzi, uno di questi giorni lo uccido).
Dicevo, vagando nella rete mi sono imbattuta in un forum dove si ricordavano tutti quei prodotti degli anni ’80 che adesso non sono più in commercio ( come  la  "you and me senza limiti" : mondo  quella   promozione  non è più  attivabile  dal 31/12/2007,  non me lo chiedete più, non la potete attivare,  è  S-C-A-D-U-T-A).
Ecco, prometto, arrivo al punto.
Ho scoperto che non era un parto della mia mente, esistevano davvero (in realtà li ricordava anche lui): i crackers dolci!
Erano dei crackers ricoperti di un sottilissimo e croccantissimo strato caramellato, e me li portava papà da piccola, che buoni che erano!

Beh, io mi chiedo come mai non li fanno più.
E mi chiedo anche se avrebbe un senso scrivere una lettere alla casa produttrice per chiedere se me ne confezionano giusto qualche scatola e me la mandano a casa.

2.
Io non ci riesco a fare la pipì se dietro la porta del bagno c’è qualcuno che mi parla.
Non mi viene di fare amabile conversazione mentre sono seduta sul water, o meglio mentre cerco di farla evitando di sedermi su quell’anello pieno di batteri e amenità varie.
Mentre pare che le mie colleghe non riescano ad evitare di chiacchierare sia dall’altro bagno comunicante che, come dicevo prima, da dietro la porta.
Così ogni volta lo stesso copione, entro in bagno, e mentre loro parlano io mi blocco, ritorno a lavoro e dopo dieci minuti ho di nuovo urgenza di andare.
Io dovevo nascere uomo.

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Io davvero non riesco ad esprimere il mio sdegno, la mia rabbia, il mio stupore per quello che in Italia può diventare legale.
Davvero non ci riesco, sono giorni che ci scrivo un post e poi lo cancello.

L’impunità legalizzata, l’impunità di questi personaggi squallidi.
E noi italietta che li acclamiamo, che intimamente desideriamo essere come loro, avere il loro successo, la nostra fetta di affari nostri.
Ma che schifo di paese siamo?
Ci chiudiamo la domenica nelle chiese e la sera davanti alla tv.
Ci lamentiamo di non arrivare a fine mese e poi ci compriamo venti cellulari a persona.
Non leggiamo un libro o un giornale ma in compenso sappiamo a memoria  tutte le vicende di Biutiful e le corna di Simona Ventura.
Siamo ignoranti e pretendiamo che i professori diano 8 ai nostri figli.
Ci critichiamo a vicenda e ci sbaciucchiamo quando ci incontriamo.
Magari facciamo pure un corteo una tantum e poi a Natale portiamo i prosciutti al medico o all’avvocato.

E diamo il paese in mano ai criminali.

Ma VAFFANCULO va…
Vorei davvero che un inferno dopo la morte esistesse per vederli penare nei gironi.
Ma non esiste, e chi c’ha il culo parato campa felice.

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C'è tempo?

L’ultimo esame è andato (l’unico 30 che davvero ci tenevo  fosse tale).
Resta solo una tesina da scrivere a casa.

Stanotte ho dormito 10 ore di fila anche grazie alle temperature che si sono abbassate.

Adesso dopo un caffè bollente posso ritornare alla vita.

Urge una ristrutturazione del tutto, dal parrucco alla manicure, dalle lavatrici accumulate alla spesa per il frigo vuoto, dalla vita sociale a quella di coppia.

In questi mesi ho annullato me stessa a causa dei ritmi serrati che mi si sono imposti.

E’ tempo di leggere qualcosa che mi piaccia.
E’ tempo di smetterla di smadonnare.
E’ tempo di andare al cinema.
E’ tempo di coccolare il mio lui.
E’ tempo di comprare qualcosa di decente da mettere.
E’ tempo di cucinare qualcosa di sano da mangiare.
E’ tempo di portare il cane a passeggiare.
E’ tempo di riposare.
E’ tempo di scrivere qualche post decente su questo blog.
E’ tempo di ricominciare a vivere.

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talor lasciando … le sudate carte

E’ esattamente dal 14 febbraio -data di inizio dei corsi Sicsi-  che la sottoscritta non ha un giorno di riposo dallo studio.
La sottoscritta inoltre non ha un giorno di riposo dal lavoro -tranne i due settimanali si intende- da settembre.
La sottoscritta consegnerà l’ultima tesina il 30 luglio.
Prima di tale data la sottoscritta sosterrà anche l’esame di storia medioevale.
La sottoscritta non andrà in ferie perchè quelle accumulate col vecchio contratto saranno liquidate, le nuove non le ha accumulate ancora.

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Breve ma necessario preambolo per rendere l’idea del mio esaurimento nervoso.

Detto ciò ci si aspetterebbe che tutti i partecipanti della mia vita comprendessero il mio umore non troppo sereno, la mia forza di fare anche le faccende domestiche e non agli sgoccioli, la mia voglia di fare cose  un tantino scemata, la mia proverbiale poca  pazienza pericolosamente diminuita, la mia acidità esponenzialmente aumentata, il mio desiderio di dormire assolutamente enorme, la mia dose di caffeina decisamente troppa.

Ma ovviamente così non è, perchè tutti stanno lì a chiederti cosa c’è che non va, quando vai in vacanza, perchè non sei abbronzata etc etc etc.
Il top è stato quello di mia madre ieri, ma lei è una fuoriclasse, si intende, quando, vedendomi dopo pranzo collassare sul tavolo, mi chiede candidamente di andarle a fare il caffè, e al mio sguardo in cagnesco mi fa ma oggi cos’hai fatto? Ho preparato tutto io.
Certo cara mammina che non hai mai lavorato, che vivi in un paese dove non c’è traffico, non c’è fila alla posta, non c’è rumore, non c’è diossina che ti uccide i polmoni, non c’è manco segnale per il cellulare chè così non ti stressano, beh vedi cara mammina io oggi ho mangiato il tuo pranzo, ma erano settimane che qualcuno non me lo preparava il pranzo e intanto io ho lavorato/studiato/seguito/pulito/cucinato/fattolaspesa ogni giorno e oggi per essere qui a pranzo da te ho fatto 100 km sotto il sole a altrettanti ne farò stasera prima di tornare a casa e riprendere a studiare.
Così, all’ennesima richiesta di quando vieni a trovarci, a stare un pò con noi e bla bla bla, non  ci ho visto più e sono andata in ebollizione prima e ho dato in escandescenze poi.

Ora mi sento anche vagamente in colpa.

Ma mi continuo a chiedere: perchè le persone che ho intorno non capiscono le cose che non urlo?

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Beh questa è originale.


Ho appena avuto una piccola discussione con lui.

A parte che odio avere sempre ragione (buahahahahah!)

Gli ho dato del "dativo di direzione"

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Post semiserio sulle disgraziate vicende di un'imbranata

Sono attualmente diventata banchetto per nutriti gruppi di odiose zanzare, cosa che in realtà capita ogni anno nonostante la mia costanza nell’utilizzo di ogni mezzo per tenerle il più lontano possibile.
Ho, ad oggi, acquistato tutti i marchingegni più miracolosi sul mercato, e in realtà la mia camera da letto è abbastanza protetta ormai, credo di aver causato per questo motivo danni irreparabili ai miei polmoni e forse anche  a quelli di lui, ma almeno ultimamente sotto questo versante si dorme bene.

Nei periodi peggiori ricorro anche a repellenti da spalmarmi addosso ma decisamente a malincuore.
Quest’anno stava andando un pò meglio, e credevo che il mio sangue avesse finalmente acquisito un sapore bleah per il gusto zanzaresco, ma ieri ho avuto la conferma che la mia supposizione era decisamente sbagliata.
Di ritorno da una mattinata in giro per tutta la città ho avuto la malaugurata idea di aggirarmi per casa tempo due minuti o tre, vabbè anche dieci va, in mutande. Ed ecco che mi ritrovo colpiti dei punti fastidiosissimi. Al di là del braccio sinistro che oramai sembra una salsiccia, ho due punture, simmetriche e dolorosissime e gonfissime, e pruriginosissime, nello stacco fra il sedere e la coscia, il che rende davvero molto improbabile il grattarsi soprattutto in pubblico, e fastidioso lo stare seduti.
In più il piede destro è un canotto, e le mie ballerine non mi entrano più, perchè io porto quelle con la fibietta sopra.

E ho la guancia destra deformata pure lei che sembra che ho un molare gonfio.
Beh, io mi sento una macchietta ad essere ridotta così da un paio di esserini microscopici.

Inoltre ieri sono andata a firmare il famoso contratto, e mi sono tagliata il dito con una copia del contratto appunto.

E quando mi preparavo, sempre ieri all’epoca del girare in mutande, un’insalata di pomodori per pranzo, mi bruciava tantissimo per il succo dei pomodori.

Eccheppalle, sono la reincarnazione di Fantozzi!!!

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Risultato della riunione di lavoro

Solo due parole:

tempo indeterminato.

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Se  fossi nata a maggio me ne preparerei una così.

Con oggi  sono 28.
Torta e champagne per tutti.

Lui stamattina, bofonchiando nel sonno, mi ha detto: "Auguri vecchia", mia madre mi ha lasciato un imbarazzante messaggio di family-auguri in segreteria in un orario in cui, dopo 28 anni, non ha ancora capito che tendenzialmente dormo.

Solo che domani c’ho l’esame di latino, e nel pomeriggio un’importantissima riunione di lavoro.Stanotte ho dormito nulla.

Si prospetta una giornataccia.

Posso festeggiare un altro giorno?

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Questa è vita vissuta!

Ok, tutti lo sanno, io sono una fifona nata, mi impressiono tremendamente per ogni cosa che riguarda incidenti, ferite, malori ecc.
Tutti non sanno che ho dei dirimpettai che fanno vita pubblica nel senso che parlano così forte, urlano, imprecano, litigano, si amano, si divertono ecc in modo così plateale da essere sempre sugli schermi di tutto il viale.

Ecco, la scena adesso è questa.

Sono sola in casa, lui è a lavoro, io sto studiando a tre millimetri dal ventilatore con le tapparelle semichiuse per non far entrare il sole.
Tutto intorno c’è silenzio, c’è solo la famigliola che dopo pranzo ha avuto la consueta lite furibonda a riempire l’aria di ingiurie e improperi vari.
Poi un pò di silenzio, finalmente sembra che la pace abbia avvolto anche l’aria di casa M.
All’improvviso un pianto disperato.
Urla, strepiti, corse.
Mi affaccio da dietro le persiane semichiuse, è Rossella, la figlia maggiore, piange disperatamente dicevo.
La sorella chiama soccorso col cellulare, sembra chiami un’amica, cammina per la verandina avanti e indietro, si mangia le unghie, ha l’aria preoccupatissima.
La madre urla, le dice cose tipo alza la testa, fammi vedere, vieni in bagno ecc
Immagino un incidente, un malore, non so…
Comincio persino a tremare, a valutare se c’è bisogno di rendermi utile e chiamare un’ambulanza.

Finchè Rossella riprende ad urlare disperata, esce in veranda, quella di fronte al mio balcone, la vedo, sta bene mi pare.
Poi urla alla madre  ho paura!  Ora dovrò rasarmi i capelli a zero!

E comincia un contenzioso drammatico in cui ho infracapito, fra le urla disperate ,che Rossella accusava la madre di averle tagliato troppo i capelli e la madre  a difendersi dicendole che si era completamente rincretinita e che aveva le visioni.

Ora io dovrei essere abituata a tali scene che hanno frequenza praticamente quotidiana, eppure ci casco sempre.

Ragazzi, in casa M. non ci si annoia mai!

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